Nell’articolo precedente abbiamo definito la differenza tra una consulenza aziendale professionale e non, ora andiamo ad individuare il consulente aziendale adatto a seguire il progetto che vogliamo realizzare all’estero.

Forse sembra scontato o non importante, ma la figura del consulente aziendale è una delle più importanti e significative quando si vuole realizzare lo sviluppo di un progetto di delocalizzazione, internazionalizzazione, avvio di una nuova attività all’estero.

Dare consulenza è la professione di un consulente, ovvero una persona che, avendo accertata qualifica in una materia, consiglia e assiste il proprio committente nello svolgimento di atti, pratiche o progetti fornendo o implementando informazioni, pareri o soluzioni attraverso il proprio know how e le proprie capacità di problem solving. Un consulente aziendale professionale fa spesso parte di una società di consulenza che offre tali servizi appoggiandosi ad uno o più consulenti e professionisti specializzati in vari settori aziendali.

Compito principale del consulente è quindi, una volta acquisiti gli elementi che il cliente possiede già, di aggiungere fattori di sua esperienza, conoscenza e professionalità che possono promuoverne sviluppi nel senso desiderato. In tale contesto è sostanziale il rapporto di fiducia tra il committente e chi fornisce consulenza. Può sembrare difficile quindi da individuare la capacità professionale del consulente poiché ci fornisce informazioni e dati dei quali l’imprenditore non è al corrente o non rientrano nelle sue competenze. Vogliamo quindi elencarvi dei fattori che vi aiuteranno ad individuare un consulente aziendale professionale:

  • prima di tutto il consulente che sceglierete deve parlare con dimestichezza la vostra lingua madre
  • dovrà iniziare la consulenza con presentarvi i servizi che può offrire nell’ambito dell’organizzazione per la quale lavora
  • dovrà lasciarvi presentare l’idea dell’avvio attività all’estero con parole vostre
  • non dovrà mai usare la frase “non c’è problema” prima di presentare un studio preliminare della fattibilità del progetto a livello fiscale, legale e commerciale
  • dovrà saper dire anche di “NO” al cliente
  • dovrà saper individuare un piano alternativo, fattibile e congruo al business plan del cliente

Il consulente deve operare nel ruolo di supervisor e avere due caratteristiche senza le quali non può svolgere il proprio lavoro:

  • deve saper ascoltare il cliente;

Il consulente AS deve necessariamente essere un ottimo ascoltatore del cliente. Deve ascoltare tutto quello che il cliente vuole condividere un po’ come se fosse un medico di famiglia, in questo caso un medico specialista nel campo di consulenza aziendale.

  • deve essere concreto

Il consulente, per ideare, presentare ed implementare il progetto aziendale deve necessariamente conoscere lo scenario di mercato in cui trova il cliente, e deve poter produrre tutti i report e le analisi che potranno essere utili al cliente affinché possa valutare i vantaggi e gli svantaggi del mercato estero.

Il consulente deve essere concreto e coerente con il proprio cliente sia nello sviluppo dell’attività che nel presentare i costi di avvio attività e gestione, oltre a poter fornire servizi connessi all’attività, dalla ricerca di immobili e personale fino alla consulenza nell’ambito del risparmio fiscale.

Il consulente aziendale deve quindi saper aiutare in maniera molto concreta l’imprenditore estero ed i risultati del suo intervento devono essere tangibili e misurabili. Infatti quando parliamo di consulenti aziendali che danno supporto ad un imprenditore estero che sta per avviare un’attività fuori dal proprio paese, oltrepassiamo la figura di consulenza primaria o settoriale. Il consulente che sceglierete dovrà avere una formazione ferrata in merito ad argomenti di natura economica, giuridica ed aziendale, materie che gli consentono di riuscire a capire e organizzare strategie d’impresa, al fine di creare un planning di lavoro a medio o a lungo termine. Deve inoltre essere in grado di comprendere quali sono i problemi interni all’azienda e deve cercare di risolverli cercando soluzioni possibili adeguate e idonee al profilo dell’impresa stessa. Il consulente aziendale deve occuparsi di problem solving; deve anche essere un valido conoscitore del settore in cui opera l’azienda, dei mercati interni e internazionali, dei meccanismi di sviluppo interno all’azienda, degli incentivi governativi previsti dagli organi di Stato e un ottimo lavoratore anche nell’ambito della comunicazione. Dovrà dunque pianificare, mediante strategie economiche mirate, l’operato dell’impresa, partendo dalla fase iniziale d’avvio attività fino a saper valorizzare e caratterizzare il prodotto promosso dall’azienda.